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martedì 7 agosto 2012

4 idee per la mini serra di Ikea

Una piccola grande idea targata Ikea per chi é in vena di giardinaggio domestico anche in piccoli spazi. Oppure per chi vuole esprimere la propria creatività non solo in versione verde. STOCKER é una mini serra in acciaio verniciato di bianco e pareti di plastica stirenica. Costa 15.50 euro e le sue dimensioni sono: larghezza 45 cm, profondità 22 cm, altezza 35 cm.

Il punto è che partendo da questo oggetto "da poco" ci si può sbizzarrire nel trovare nuovi modi per renderlo utile e personale.

4 idee per utilizzare la mini serra di Ikea:

La culla dei semi. STOCKER é perfetta come semenzaio con piccoli vasetti dove far germogliare alla giusta temperatura le piantine che poi verranno trapiantate in vasi o cassette piú grandi. Il tetto si puó lasciare semiaperto in modo da regolare la temperatura interna e far circolare l'aria.

 

La casa delle piante grasse. Una soluzione design anche da salotto per mettere al riparo dai rigori invernali una collezione di piccole succulente. L'idea in più é quella di non sistemare le piantine grasse in banali vasi ma tazzine, teiere e zuccheriere.


L'angolo delle aromatiche. Utilizzare le erbe fresche per insaporire le proprie ricette é una delle soddisfazioni semplici e fondamentali che fanno la differenza in cucina. Spesso però non si sa dove sistemare basilico, menta, salvia, ecc. La serra può essere appoggiata su una mensola, appesa al muro, sistemata sul frigo. E chi ha spazio potrebbe creare un piccolo villaggio aromatico.



La capanna della colazione. Zucchero e miele, tè e tisane. Si usano tutti i giorni ma spesso vagano per la cucina senza fissa dimora. E allora perché non dargli una casetta trasparente?

 

lunedì 23 luglio 2012

Monsieur Monet, ciak si gira!

1915. Claude Monet dipinge nel suo giardino di Giverny. Pochi minuti emozionanti per un filmato di Sacha Guitry che riprende questa leggenda della pittura impressionista mentre a 74 anni si aggira vestito di bianco nel suo paradiso di fiori e ninfee




E dipinge su tela un quadro che non vediamo ma possiamo solo immaginare.


domenica 22 luglio 2012

Dona Flor, la orto-scala da balcone

Per trasformare terrazzi e addirittura balconi in orti urbani ci sono a disposizione molte soluzioni, alcune davvero creative. Una delle mie preferite è Dona Flor di Horticity, una orto-scala che ho visto a Giardini e Terrazzi 2012 e che consente di sfruttare in altezza il poco spazio disponibile. È un piccolo orto idroponico completo dove ad ogni piolo sono stati fissati dei contenitori dove far crescere le piante collegati a un serbatoio dotato di pompa che distribuisce acqua per circa 15 giorni. La scala può anche servire come struttura per piante che hanno bisogno di un sostegno come i pomodori.

Horticity è un'associazione nata nel 2006 con l'intento di sviluppare e promuovere progetti di orticoltura urbana di grande valore comunitario. Un esempio è la loro partecipazione alla realizzazione nel 2011 di un orto urbano sul tetto di un grande condominio in via Gandusio 10 a Bologna.

Il terrazzo sul tetto è stato attrezzato con un sistema idroponico fatto con bottiglie di plastica riciclate riempite con un substrato di fibra di cocco che accoglie le sementi e collegate a una rete di tubi per l'irrigazione. L'acqua in eccesso è ricondotta ad un serbatoio da un altro sistema di tubi e messa in circolo da una pompa così non si spreca nulla. Risultato: i condomini di etnie diverse collaborano insieme a questo orto che sfiora il cielo producendo fragole, insalata e pomodori a km 0.

Per chi vuole provare questa mini soluzione di orto idroponico c'é Hortilla, un'altra creazione dei ragazzi di Horticity: un kit completo di bottiglia, sementi, substrato e concime.

Dona Flor e Hortilla di possono acquistare a Bologna alla Bottega della Canapa di via Marsala 10 oppure contattando i ragazzi di Horticity: info@horticity.it

sabato 14 luglio 2012

Proverbio giapponese

"Se vuoi essere felice un’ora, bevi sakè; un giorno, sposati; una settimana, fai un viaggio. Ma se vuoi essere felice per tutta la vita coltiva un giardino"
 
 

venerdì 13 luglio 2012

Venezia magica. Un tè alla Serra dei Giardini

Venezia è magica, ne sono convinta da quando ho 5 anni e questa non è la solita ovvietà. Venezia è in perenne mutazione, ha una liquidità nell’anima che la porta a cambiare continuamente qualche dettaglio, a spostare impercettibilmente una calle, un’apertura. E’ per questo che qui ci si perde. Escher, Piranesi, Borges, le città invisibili di Calvino e anche la Hogwarts di Harry Potter sono mie libere associazioni con Venezia. La magia comprende anche la capacità di stupire con un luogo inaspettato che all’improvviso ti si manifesta davanti.

E’ il caso della Serra dei Giardini nel sestriere Castello in cui mi sono imbattuta in un pomeriggio di Dicembre. Un’autentica serra liberty ristrutturata dove oggi si possono acquistare piante, bere un tè, vedere una mostra, partecipare a un laboratorio con i bambini. Il tutto in un’atmosfera incantata per la luce che entra dalle grandi vetrate e la quinta di verde che si vede al di fuori. L’ideale per una sosta con un libro o i propri pensieri.

DELIZIE: le copie della rivista Gardenia messe a disposizione degli ospiti, le bustine di zucchero nel piccolo innaffiatoio di latta, le torte dolci e salate, i prezzi non veneziani.

 
Serra dei Giardini

Viale Giuseppe Garibaldi, 1254 - 30122 Venezia - Castello

+39 041 2960360

ORARI: Lunedì chiuso

www.serradeigiardini.org

 

mercoledì 11 luglio 2012

Fashion & Roses

Adoro le rose, adoro le foto di Tim Walker e quindi non posso fare altro che pubblicare queste. Fashion quanto basta e molto gardening come piacciono a me.


Via: http://www.vogue.it/encyclo/fotografia/w/tim-walker

 

domenica 8 luglio 2012

All'ombra delle tamerici: la spiaggia vegetale di Angelo Grassi a Valverde

"Non omnes arbusta iuvant humilesque myricae". Virgilio nelle Bucoliche sosteneva che "non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici". A Pascoli piacevano tanto che alle tamerici dedicó una delle sue migliori raccolte di poesie. Solo pochi anni fa ho capito finalmente come erano fatte le "myricae" che avevo studiato a scuola, anzi ho capito che le conoscevo da sempre. Una di quelle immagini vegetali che hai negli occhi fin da piccolo ma che non hai mai registrato consapevolmente.


Ho scoperto che adesso le tamerici sono legate a un elemento chiave della mia infanzia, il litorale che da Cesenatico arriva a Valverde. Qui l'eco-designer Angelo Grassi di cui io a-d-o-r-o il progetto Ortofabbrica presentato da alcuni anni al Fuorisalone di Milano, ha realizzato un modello di spiaggia ecosostenibile. Al posto degli ombrelloni ci sono 35 tamerici in vasi interrati nella sabbia e dotate di una struttura in acciaio su cui si sviluppa la chioma che nel giro di un paio di anni sarà completamente cresciuta garantendo una perfetta zona d'ombra.


Anche gli altri elementi della Spiaggia delle Tamerici sono stati realizzati con materiali a basso impatto ambientale: le cabine sono fatte di pali di castagno e tende di canapa, le docce garantiscono acqua tiepida grazie al sistema di interramento, i camminamenti sono in uno speciale materiale di recupero come la Ripietra creata da Grassi. La cosa importante, inoltre, è che questa spiaggia è libera, attrezzata e libera, a disposizione di tutti. Quasi un miracolo in un posto come la Riviera Romagnola dove si paga anche l'aria.


Con questa iniziativa le tamerici sono tornate sulla spiaggia dove crescevano da sempre finchè la Grande Cementificazione dell'Adriatico non le ha fatte sparire. Non so cosa penserebbe Pascoli ma anche questa è poesia.