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domenica 8 luglio 2012

All'ombra delle tamerici: la spiaggia vegetale di Angelo Grassi a Valverde

"Non omnes arbusta iuvant humilesque myricae". Virgilio nelle Bucoliche sosteneva che "non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici". A Pascoli piacevano tanto che alle tamerici dedicó una delle sue migliori raccolte di poesie. Solo pochi anni fa ho capito finalmente come erano fatte le "myricae" che avevo studiato a scuola, anzi ho capito che le conoscevo da sempre. Una di quelle immagini vegetali che hai negli occhi fin da piccolo ma che non hai mai registrato consapevolmente.


Ho scoperto che adesso le tamerici sono legate a un elemento chiave della mia infanzia, il litorale che da Cesenatico arriva a Valverde. Qui l'eco-designer Angelo Grassi di cui io a-d-o-r-o il progetto Ortofabbrica presentato da alcuni anni al Fuorisalone di Milano, ha realizzato un modello di spiaggia ecosostenibile. Al posto degli ombrelloni ci sono 35 tamerici in vasi interrati nella sabbia e dotate di una struttura in acciaio su cui si sviluppa la chioma che nel giro di un paio di anni sarà completamente cresciuta garantendo una perfetta zona d'ombra.


Anche gli altri elementi della Spiaggia delle Tamerici sono stati realizzati con materiali a basso impatto ambientale: le cabine sono fatte di pali di castagno e tende di canapa, le docce garantiscono acqua tiepida grazie al sistema di interramento, i camminamenti sono in uno speciale materiale di recupero come la Ripietra creata da Grassi. La cosa importante, inoltre, è che questa spiaggia è libera, attrezzata e libera, a disposizione di tutti. Quasi un miracolo in un posto come la Riviera Romagnola dove si paga anche l'aria.


Con questa iniziativa le tamerici sono tornate sulla spiaggia dove crescevano da sempre finchè la Grande Cementificazione dell'Adriatico non le ha fatte sparire. Non so cosa penserebbe Pascoli ma anche questa è poesia.


 
 




 

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