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domenica 8 luglio 2012

Villa San Michele a Capri. Il giardino di un sognatore che amava l'antichità

Mia madre mi ha regalato "San Michele" di Axel Munthe quando avevo 14 anni. Era uno dei suoi libri preferiti e solo molti anni più tardi ho scoperto che ebbe un successo internazionale, uno dei primi best sellers mondiali. Quando sono stata a Capri per la prima volta mi sono diretta subito lì, a Villa San Michele, emozionata dalla possibilità di vedere quello che avevo solo immaginato. Il ricordo di mia madre, il libro letto da ragazzina, la storia del medico svedese innamorato della classicità, tutto questo mi fece salire da dentro un groppo che riuscii a sciogliere solo con un pianto interminabile appoggiata alla sfinge egizia che guarda il mare di Capri.

Questo è quello che ricordo del mio primo incontro con quello che per me rimane uno dei luoghi più belli d'Italia. Axel Munthe ha costruito il suo rifugio sull'isola come "luogo aperto al sole, al vento e alle voci del mare" e qui ha raccolto la sua collezione di reperti classici. Ci sono tornata l'anno scorso in primavera e questa volta mi sono lasciata incantare dal giardino che è nascosto dalle mura bianche della villa, un giardino segreto. C'è una grande loggia abbracciata da un glicine, ci sono sculture, bassorilievi e ancora ortensie e cipressi, l'alloro e il melograno. La bellezza dell'arte classica si intreccia con quella della natura. Secondo me è il luogo perfetto dove fermarsi a pensare che "lo spirito ha bisogno di più spazio del corpo". Come diceva Axel Munthe.

www.villasanmichele.eu

 
 

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